09/02/2022
Ho intervistato Roberto La Pira direttore de ilfattoalimentare.it , testata online molto particolare che ha saputo attrarre l’attenzione di inserzionisti e consumatori proprio grazie alle sue peculiarità di indipendenza e serietà. Ecco una sintesi dell’intervista: “Il Fatto Alimentare è un quotidiano online indipendente che ha iniziato le pubblicazioni il 16 giugno 2010. Il sito pubblica articoli su tematiche alimentari riguardanti la sicurezza, le etichette, la nutrizione, le analisi dei prodotti e approfondimenti su prezzi, consumi, legislazione… Nello spazio dedicato alle etichette evidenziamo le diciture scorrette e confrontiamo i prodotti. Il sito propone anche test comparativi italiani e stranieri. Oltre a questi articoli, è presente una sezione per i documenti elaborati dalle agenzie per la sicurezza alimentare (Efsa, Fda, Anses,…) e dalle istituzioni italiane (ISS, Crea…). Nell’area pubblicità si esaminano le sentenze dell’Antitrust, del Giurì di autodisciplina pubblicitaria e di altri organismi europei. Ogni giorno aggiorniamo l’elenco degli alimenti richiamati dagli scaffali dei supermercati, pubblicando la scheda del prodotto. La redazione è composta da giornalisti professionisti e praticanti. I collaboratori sono esperti di vari settori (avvocati specializzati in diritto alimentare, nutrizionisti, docenti universitari, ricercatori del mondo scientifico, …). Un contributo significativo proviene da alcuni colleghi e amici che collaborano gratuitamente. Il Fatto Alimentare non è collegato a versioni cartacee. Il nome è stato scelto perché per noi il cibo è il prodotto di una filiera alimentare che inizia nei campi, prosegue nell’industria per poi spaziare nel commercio al dettaglio, nella pubblicità, nel packaging. Tutti questi aspetti rappresentano “il fatto alimentare”. Il sito non ha un editore e non ha mai ricevuto finanziamenti pubblici. Le donazioni dei lettori nel 2021 hanno coperto l’11% circa del budget. Si tratta di un contributo fondamentale che attesta il forte legame tra redazione e lettori. Tra le campagne portate avanti negli ultimi anni hanno avuto un certo rilievo l’iniziativa contro l’invasione dell’olio di palma nei prodotti alimentari e la richiesta al Ministero della Salute di pubblicizzare le campagne di richiamo per ritirare dagli scaffali dei punti vendita alimenti contaminati, difettosi o pericolosi per la salute. Un’altra iniziativa interessante è stata la richiesta di applicare una tassa sulle bevande zuccherate, destinando il ricavato a progetti di educazione alimentare. Questa campagna è stata sostenuta de centinaia di nutrizionisti, medici e società scientifiche. Attualmente abbiamo in corso una campagna a favore dell’adozione dell’etichetta a semaforo Nutri-Score. Per fare decollare il progetto abbiamo proposto alle aziende di inserire banner pubblicitari, mantenendo ben distinti i ruoli tra la redazione e gli inserzionisti. In questi anni hanno aderito alla nostra proposta: Esselunga, Coop, Conad, Granarolo, Bauli, Novi Elah-Dufour, Aboca, Granoro, Total Quality Food, IllyCaffé, Monini, ICQ global, CSQA, Unilever, Amadori, La Molisana, Garofalo, Novamont, Mutti, Findus… Il Fatto Alimentare non ospita banner pubblicitari di catene di fast food, marchi di acqua minerale, merendine o snack, bibite zuccherate, prodotti dimagranti o di regimi dietetici. Gli inserzionisti che sostengono il sito rispettano la nostra professionalità e non intervengono nella linea editoriale. Per questo motivo abbiamo rifiutato e rifiutiamo le proposte di aziende che chiedono publiredazionali o articoli guidati. Nel 2021 abbiamo sfiorato 20 milioni di visualizzazioni di pagina mentre gli utenti unici hanno superato gli 8 milioni.”
Pietro Greppi
ethic advisor e fondatore di Scarp de tenis